EVENTO WINGS OF GLORY . BATTAGLIA DELLE MIDWAY . 14.09.2014
Nei nostri ricordi come Gruppo Storico, insieme al gruppo WASP di La Spezia, c’è l’organizzazione il 14 settembre 2014, della ricostruzione della Battaglia delle Midway utilizzando il regolamento Wings of Glory ospiti presso lo Sporting Club “Le Pinete” di Marina di Massa (MS) .
Si è trattato di un progetto molto ambizioso che, per le fasi di ricerca e studio delle varie fonti, sviluppo e realizzazione ha richiesto circa tre anni di lavoro da parte dei membri dei due club. In questi tre anni sono state giocate, anche con l’aiuto di altri giocatori, molte partite per testare il buon funzionamento ed affinare via via le numerose regole necessarie per la simulazione di scontri aereonavali.
Lo sforzo organizzativo non è stato indifferente, si è trattato di un gioco svolto su quattro tavoli a cui hanno preso parte 23 giocatori provenienti da Roma, Genova, La Spezia, Parma, Bologna, Massa, Pietrasanta, Livorno, Firenze, Pistoia, Garfagnana, guidati da due giocatori che impersonavano gli ammiragli Fletcher e Nagumo, diretti da tre arbitri (uno per la supervisione generale e due per seguire i combattimenti sui tavoli).
L’importanza dell’evento è stata sottolineata anche dalla presenza di Andrea Angiolino, ideatore del gioco, e Roberto Di Meglio della Ares Games, produttore del gioco Wings of Glory, che hanno preso parte attiva ai combattimenti. Ringraziamo la Ares Games che ha premiato con un Dual Pack di Wing of Glory a chi ha abbattuto per primo un aereo nemico, con un aereo di Wings of Glory a chi ha distrutto il primo obbiettivo delle Midway e con gioco libro di Andrea Angiolino intitolato “Il gobbo maledetto” a chi ha colpito per primo una portaerei nemica. Inoltre un aereo di Wings of Glory è andato al giocatore più giovane , al più “esperto” ed infine, con una mozione speciale, all’unica Signora presente.
LO SCENARIO
La battaglia delle Midway fu combattuta tra il 4 e il 6 giugno 1942, durante la seconda guerra mondiale: la Marina degli Stati Uniti respinse l’attacco della Marina Imperiale Giapponese nei pressi delle isole Midway, affondando quattro grandi portaerei di squadra nemiche e segnando in tal modo un punto di svolta nella guerra del Pacifico con l’arresto dell’avanzata nipponica.
Con la successiva campagna di Guadalcanal sarebbe iniziata la controffensiva alleata e la lenta ritirata del Sol Levante.
Combattuta solo un mese dopo la battaglia del Mar dei Coralli, Midway fu la seconda battaglia navale della storia combattuta quasi completamente dalle forze aeree imbarcate sulle portaerei, senza contatto visivo tra le flotte contrapposte e senza scontri a fuoco tra navi di linea.
Le gravi perdite giapponesi di preziose portaerei e di piloti addestrati bloccarono ogni ulteriore loro avanzata e permisero alle forze americane di passare alla controffensiva, grazie all’arrivo di nuove navi e dei nuovi aerei prodotti dal loro potente apparato industriale.
Lo scenario, realizzato da Roberto Bagna, è molto dettagliato.
Esso prevede tutte le fasi della battaglia. Partendo dall’attacco alle Isole Midway, alla scoperta delle flotte, fino all’attacco alle portaerei.
Sono stati utilizzati 93 aerei suddivisi tra tutti i modelli di aerei che furono impegnati nello scontro (Zero, Kate, Val, Wildcat, Dauntless, Devastastor, Buffalo, Vindicator, Avenger). I modelli non prodotti dalla Ares per gioco Wings of Glory, sono stati reperiti su internet e preparati dai soci dell’A.L.A..
Il un gioco si è svolto su quattro tavoli: uno con le Isole Midway; uno con la flotta giapponese ; due per le due Task Force americane. A parte i primi turni, il gioco si è svolto sempre su due tavoli contemporaneamente.
Per rendere il gioco più avvincente si è deciso di rendere casuali gli avvistamenti delle flotte avversarie e mantenere la segretezza degli stessi avvistamenti e degli attacchi, pertanto tutti gli scambi di informazioni tra arbitri e gli ammiragli sono avvenute tramite comunicazioni scritte. Inoltre sono state approntate tre postazioni schermate (una per gli arbitri e due per gli ammiragli) in modo da potere tenere appunti e tabelle al riparo di sguardi indiscreti anche involontari.
IL WARGAME
Lo scenario inizia con l’attacco giapponese alle Isole Midway.
La prima ondata di aerei giapponesi deve attaccare gli obiettivi sulle isole Midway, difesi da postazioni AA e 5 aerei da caccia (1 Wildcat e 4 Buffalo).
La prima ondata è costituita da 7 Zero (2 Akagi, 2 Kaga, 2 Soryu, 1 Hiryu), 7 Kate (4 Soryu, 3 Hiryu), 7 Val (3 Akagi, 4 Kaga), per un totale di 21 aerei, suddivisi in due gruppi di attacco.
Poco dopo l’alba la flottiglia aerea partita dalla flotta giapponese raggiungeva le isole Midway.
Il comando americano, già in preallerta, dopo aver individuato sui radar gli aerei giapponesi, faceva alzare in volo i caccia per la difesa aerea e lanciava alla caccia della flotta giapponese i bombardieri ed i siluranti basati sulle isole Midway.
L’attacco giapponese non riusciva a distruggere tutti gli obbiettivi prefissati pur riportando la perdita di 5 aerei. Gli aerei lanciati da Midway raggiungevano la flotta giapponese a scaglioni, a causa della differente velocità dei vari tipi di aerei, e, pur non riuscendo a rientrare alla base, danneggiavano la Akagi. Alcuni problemi alle radio impedivano la comunicazione della posizione della flotta nemica.
Fortunosamente i giapponesi riuscivano ad individuare la TF17 americana e l’amm. Nagumo inviava un folto gruppo di siluranti per attaccare la Yorktown. Dopo un primo momento di sconforto, la TF17 riusciva a contenere l’attacco abbattendo 6 Kate e subendo solo alcuni danni ad un destroyer ed alla Yorktown, a causa di un attacco Kamikaze di un Kate colpito dal fuoco antiaereo nei pressi dell’unità.
Nel frattempo anche la flotta giapponese veniva scoperta dagli aerei americani in ricognizione.
Anche l’Ammiraglio Fletcher lanciava tutti gli aerei disponibili in ondate successive.
Entrambe le ammiraglie avevano nel frattempo riparato alcuni danni e spento degli incendi a bordo.
L’attacco alla Yorktown risultava ancora poco efficace. La caccia americana riusciva a decimare gli aerei giapponesi che in numero eccessivo non riuscivano a inquadrare correttamente l’obbiettivo.
Alla fine dello scontro due siluri ed un altro Kamikaze danneggiavano la Yorktown che riportava anche un incendio a bordo ed un danno ai motori che la obbligava a ridurre del 50% la velocità.
L’attacco alla flotta giapponese causava altri lievi danni alla Akagi, Hiryu e alla corazzata Kirishima.
I ricognitori giapponesi riuscivano infine a scoprire anche la posizione della TF 16 (Enterprise e Hornet), ma ormai l’ammiraglio Nagumo aveva tutti i suoi aerei in volo tranne 4 Val, decisamente insufficienti a portare un attacco efficace e decideva di non intervenire contro le altre due portaerei americane.
Al termine della giornata nessuno dei due contendenti aveva prevalso.
I giapponesi non erano riusciti colpire tutti gli obiettivi sulle isole Midway necessari per consentire lo sbarco delle truppe. Le ingenti perdite di aerei impedivano un nuovo attacco e i pochi aerei rimasti integri erano appena sufficienti a garantire la sicurezza della restante flotta giapponese.
Gli americani dovevano allontanare dal luogo del combattimento la Yorktown e i danni subiti alle installazioni di Midway non permettevano un pieno utilizzo della base.
La TF16 ancora integra rimaneva a difesa delle Midway, ma non rischiava un nuovo attacco sulla flotta giapponese.
Dal punto di vista tattico è stato sicuramente uno scontro finito in parità ma dal punto di vista strategico è stata una sicura vittoria americana.
COMMENTO STORICO
La flotta giapponese del pacifico ha fallito i due obiettivi che si era prefissata:
1) Gli aeroporti delle Midway non stati resi inutilizzabili per gli americani né le isole sono state conquistate.
2) La flotta americana, che doveva essere attirata in una trappola e distrutta, è rimasta sostanzialmente indenne.
Nagumo infatti, venuto ad conoscenza della presenza nella sua area di TRE portaerei americane e non di una come erroneamente pensava, dopo aver subito danni alle navi e aver perso molti aerei, alla fine della giornata non era più nelle condizioni per potere organizzare un secondo attacco aereo alle Midway né di aspettare il giorno dopo per tentare uno sbarco sull’isola senza avere raggiunto prima la superiorità navale.
L’unica soluzione possibile era quindi quella di ritornare verso il Giappone per ricongiungersi con il gruppo navale di ritorno dalle Aleutine per ritentare lo scontro in un un’altra occasione.
Di fatto il risultato dello scenario è stato quello di bloccare (almeno temporaneamente) la inarrestabile espansione giapponese verso il Pacifico meridionale, guadagnando tempo prezioso per gli americani per far affluire nuove navi nella zona minacciata.
Inoltre la perdita di molti aerei e di molti piloti esperti (molti erano reduci di Pearl Harbour) ha creato vuoti non colmabili facilmente né dall’industria giapponese né dalle scuole di addestramento al volo.
I giapponesi sarebbero rientrati e gli americani non avevano forze per inseguire.
Però anche strategicamente sarebbe stata una situazione di stallo. Con 4 portaerei giapponesi praticamente intatte, gli americani difficilmente potevano sbarcare a Guadalcanal.
Entrambi i contendenti avrebbero ricostituito le loro forze e poi chi per primo riusciva ad approntare una forza sufficiente, avrebbe tentato un nuovo colpo.
LE CIFRE DELLO SCENARIO
Questi i risultati del nostro wargame in cifre:
Sequenza di Gioco
- Attacco Isole Midway – turni 1-5
- Attacco alla flotta JPN (aerei Midway) – turni 3-9
- Attacco alla TF17 (I ondata) – turni 8-10
- Attacco alla flotta JPN (aerei TF16-TF17) – turni 12-17
- Attacco alla TF 17 (II ondata) – turni 14-17
- Scoperta TF 16 – turno 13
ISOLE MIDWAY danni 69/147
Eastern Island – danni 32/65
- Posto di comando – danni 10/10
- Hangar – danni 15/15
- Centrale Elettrica – danni 2/12
- Mitragliatrice AA – danni 2/6
- Cannone AA – danni 2/8
- Cannone AA – danni 1/8
Sand Island – danni 37/82
- Posto di comando – danni 10/10
- Hangar Idrovolanti – danni 15/15
- Stazione arrivo cavi – danni 12/12
PERDITE FLOTTA USA
TF17
- Yorktown (carrier) – danni 17/35 + incendio + macchine
- Astoria (cruiser) – danni 7/30
- Gwin (destroyer) – danni 8/20
PERDITE AEREI USA (11 Midway – 31 flotta)
Totale aerei dispersi – 4
- Vindicator (Midway) -1
- Dautless (Midway) -3
Totale aerei abbattuti – 7
- Vindicator (Midway) – 1
- Avenger (Midway) – 1
- Buffalo (Midway) – 1
- Wildcat – 2
- Devastator – 2
Totale aerei danneggiati (ancora disponibili) – 9
- Buffalo (Midway) – 2
- Wildcat (Midway) – 1
- Wildcat – 2
- Devastator – 2
- Dauntless – 2
Totale aerei integri – 21
- Wildcat – 9
- Devastator – 5
- Dauntless – 7
PERDITE FLOTTA GIAPPONESE
- Akagi (carrier) – danni 11/40
- Soryu (carrier) – danni 7/32
- Kirishima (battleship) – danni 10/35
PERDITE AEREI GIAPPONESI (flotta 52)
Totale aerei abbattuti – 21
- Zero – 8
- Val – 2
- Kate – 11
Totale aerei danneggiati (ancora disponibili) – 17
- Zero – 4
- Val – 6
- Kate – 7
Totale aerei integri – 14
- Zero – 4
- Val – 8
- Kate – 2