GIOCA LA STORIA MINIATURE WORLD WAR II

GIOCA LA STORIA . 20.06.2024

Giovedì 20 giugno 2024, i Mad Elite Wargamers hanno concluso uno scenario giocato più serate nel nuovo QG di Massa.

Assalto al Reichstag

Lo scenario imponente di 200 cm x 200 cm in 1/72, che era stato già portato (e premiato) in varie conventions di settore ma che per problemi di tempo non avevamo mai potuto giocare fino in fondo. La nuova sede ci ha permesso di tenerlo montato per un mese dandoci così agio di giocarlo fino in fondo.

L’assalto al Reichstag da parte dei russi, che fu peraltro l’ultima battaglia della Seconda Guerra Mondiale combattuta in Europa, fu un affare costoso e sanguinoso che si basava su un tragico fraintendimento. Il comando russo infatti non aveva idea che il centro di comando di Hitler fosse situato in un bunker nascosto sotto il palazzo della Cancelleria. Invece, in analogia con il palazzo del Cremlino a Mosca, Stalin era convinto che il quartier generale nazista fosse ubicato nel palazzo del Reichstag.

Nulla di più sbagliato: l’edificio era stato per molti anni la sede del parlamento della Repubblica di Weimar, e per tale motivo, in quanto simbolo della “odiosa democrazia” i nazisti nel 1933 gli avevano dato fuoco dando la colpa ai comunisti che, secondo la propaganda, sarebbero stati sul punto di fare la rivoluzione, cosa che permise ad Hitler di farsi dare i pieni poteri diventando così di fatto il dittatore della Germania.

Da allora il palazzo era stato lasciato allo stato di rudere ma nel 1945 rappresentava per i tedeschi un formidabile bastione dal quale arginare la marea russa.

Che arrivò implacabile il 30 aprile, caricata moralmente dagli ordini di Stalin che voleva a tutti i costi veder sventolare la bandiera rossa della vittoria sui tetti del Reichstag per il 1°maggio. E si sa che l’ira di Stalin quando i suoi desideri erano disattesi era tremenda!

Lo scenario riproduce l’attacco del 30 aprile 45 con le truppe dell’Armata rossa che spuntano fuori dal Ponte Moltke, passano attraverso gli edifici pesantemente difesi del quartiere Diplomatico sulla sinistra e della sede della Gestapo sulla destra ed infine attraversano la Koenigsplatze per irrompere nel Reichstag e issare la bandiera rossa della vittoria. Questo almeno nelle intenzioni.

Il giocatore russo aveva a disposizione 14 turni per arrivare a sfondare la porta barricata del Reichstag e far arrivare la compagnia speciale con la bandiera su una delle torri. Ma ironicamente ha commesso gli stessi errori fatali che i veri comandanti russi avevano commesso a loro volta in precedenza entrando nelle città tedesche.

La strategia vincente è infatti quella di coordinare strettamente corazzati e fanteria: i primi devono tenersi al centro delle strade e difendere le fanterie dai nidi di mitragliatrici nascosti nei palazzi, i secondi devono stare sui bordo delle strade a lato dei carri e difenderli dai pericolosi Panzerfaust.

Così non è stato. Incoraggiato dalle enorme quantità di mezzi a sua disposizione e attirato dalla vista dei carri tedeschi, il russo ha mandato avanti i carri da soli che, pur facendo molti danni ai tedeschi trincerati e distruggendo la maggior parte dei carri tedeschi, sono rimasti vittime del fuoco implacabile dei Panzerfaust e, soprattutto, arrivati davanti al Reichstag non avevano modo di entrarci.

Allo stesso tempo le fanterie si sono mosse a piedi da sole (e non si è pensato alla possibilità di usare i camion o di farli salire cui carri) e sono state falcidiate dalle mitragliatrici e dalle armi leggere delle SS nascoste nei palazzi.

Per rendersi le cose ancora più difficili il russo ha poi optato non per una linea di attacco diretta attraverso la piazza ma per una manovra di aggiramento sul lato sinistro dove le fanteria si è trovata stretta tra i palazzi sulla destra e il letto del fiume sulla sinistra.

Infine non ha tenuto conto del tempo che passava, così il quattordicesimo turno si è concluso con i tedeschi ancora saldamente barricati nel Reichstag, con i carri russi che come i corazzieri a Waterloo giravano intorno al palazzo impossibilitati ad entrare e la fanteria con i genieri d’assalto e la compagnia con la bandiera della vittoria ancora lontanissima dalla porta di ingresso.

Abbiamo calcolato che per arrivare al Reichstag, sfondare il portone barricato, ripulire il palazzo dai difensori e arrivare su una torre sarebbero occorsi almeno altri 12 turni.

Netta vittoria del giocatore tedesco quindi, che pur essendo a sua volta inesperto, ha saputo chiudersi in una difesa a riccio che non ha concesso nessuno sconto all’avversario.

Dal punto di vista generale la battaglia, giocata in tre sere con regolamento Rapid Fire, è stata molto partecipata con momenti di alterne fortune e con un terreno alla fine ricoperto di mezzi corazzati distrutti.

Sarebbe stato interessante ed istruttivo vedere come si sarebbe svolto lo scontro all’interno del Reichstag stesso, dei cui interni avevamo preparato un modello semplificato, con combattimenti all’arma bianca per il possesso di una stanza o di una scala, e con gli ultimi difensori che sbucavano di sorpresa dai sotterranei.