GIOCA LA STORIA MINIATURE OLD WEST

GIOCA LA STORIA . 25.07.2024

I Mad Elite Wargamers si sono ritrovati il 25 luglio 2024 presso il loro QG di Massa. In

In questo ultima serata prima delle “meritate” ferie estive, hanno deciso di ricreare la battaglia del Little Bighorn come conclusione del “ciclo western” durato tutto il periodo autunno-inverno 2023-2024.

Little Bighorn 25 giugno 1876

Il massacro del 7° Cavalleria da parte degli indiani delle grandi pianure (soprattutto Lakota Sioux e Cheyennes) fu un evento epocale che scosse l’opinione pubblica americana e che sbalordì il mondo: nel periodo coloniale infatti tutte le nazioni pensavano che i “selvaggi” non fossero in grado di combattere contro le truppe europee, migliori per addestramento e decisamente superiori per la tecnologia delle armi.

La storia a volte non andò sempre secondo il pensiero degli Occidentali: gli italiani furono massacrati ad Adua, gli inglesi a Isandlwana e gli americani a Little Bighorn.

George Armstrong Custer all’epoca era un personaggio famoso, per le sue vittorie durante la guerra di secessione e contro gli indiani (resta tristemente famoso il massacro di indiani indifesi nel loro accampamento sul fiume Washita), per la sua figura eccentrica e per la pubblicità su se stesso che aveva saputo costruirsi.

Ma negli ultimi tempi le cose non gli andavano tanto bene: dopo la fine della guerra il suo grado di maggior generale dei volontari era stato ridimensionato a quello di tenente colonnello (anche se lui amava farsi chiamare ancora generale), essendo impetuoso e indisciplinato era stato sospeso dalla Corte Marziale per un anno dal grado e dallo stipendio per gravi atti di indisciplina ed infine si era inimicato il Presidente degli Stati Uniti Grant, avendo testimoniato contro il suo fratello durante un’inchiesta sulla corruzione nel War Department.

A questo punto dunque Custer cercava un grande successo militare per riabilitare la sua immagine pubblica e pur di ottenerlo era disposto a tutto: la campagna contro i Sioux sembrava essere l’occasione giusta.

I Lakota Sioux erano infuriati per la violazione del trattato che assegnava a loro il terreno sacro (e di caccia) delle colline dette Black Hills, invase da torme di cercatori d’oro senza scrupoli, ed erano riusciti a riunirsi con le tribù dei Cheyennes e degli Arapaho costituendo una forza formidabile di più di 2000 guerrieri.

Ignorando la cosa, la cavalleria americana era stata divisa in tre colonne che avrebbero dovuto approcciare la zona dove si riteneva che ci fossero gli indiani per poi attaccarli contemporaneamente da tre lati.

Ma una cosa è la teoria e un’altra la pratica: una colonna fu fermata dagli indiani sul fiume Rosebud, un’altra fu rallentata e rimase molto indietro, quella guidata da Custer trovò la pista giusta ed arrivò in vista dell’accampamento degli indiani. Ignorando tutti gli avvertimenti degli scout indiani, pensando di ripetere il successo del fiume Washita, decise di non aspettare le altre colonne per paura che gli indiani se ne andassero sottraendogli così la possibilità di coprirsi di gloria e diviso il suo 7° cavalleria in tre raggruppamenti (Custer, Reno e Benteen) diede l’ordine di attaccare.

Ma questa volta non c’erano ad aspettarlo vecchi, donne e bambini come a Washita ma più di duemila guerrieri indiani assetati di vendetta e il risultato è ben noto; 268 militari del 7° cavalleria uccisi contro un numero esiguo di indiani morti (dai 30 ai 120 ).

La ricostruzione del campo di battaglia fatta dai Mad Elite Wargamers era di 180 x 180 cm, con il campo indiano al centro protetto dal fiume e le collinette alberate sui alti. Le miniature erano tutte in 1/72, con un rapporto di 1 miniatura ogni 10 uomini reali, e per questo scenario sono state introdotte alcune regole speciale al Regolamento Yellow Ribbon, nella versione pesantemente rivista e corretta fatta dal nostro Gruppo. (vedere allegati).

Dato che l’esito delle scontro sarebbe stato scontato si era posto come condizione di vittoria americana che Custer arrivasse vivo al 14° turno.

L.M. teneva gli indiani, F.B. la cavalleria americana. A.G. era il direttore di gara (UMPIRE nella nomenclatura anglossassone).

L’attacco del Capitano Reno, come nella realtà si infrangeva lungo il fiume, fermato da un numero esagerato di indiani e piedi che sparavano senza pietà aprendo larghi vuoti nelle file della cavalleria che cercava rifugio dietro una collinetta.

Poi al momento in cui Custer doveva fare il suo ingresso nel terreno di gioco ed attaccare il campo indiano si assiste al “COLPO DI SCENA!”. Infischiandosene della realtà storica F.B. ha un colpo di genio… Dato che vincerà se Custer sopravvive abbastanza lungo, evita di attaccare il campo indiano e fa fuggire Custer ed i suoi uomini il più lontano possibile dalle bande dei Sioux a cavallo.

Il trucco, sebbene scorretto, funziona: F.B. guadagna almeno 4 turni di vantaggio su L.M. e si barrrica sulla collina più lontana costringendo gli indiani ad ad attraversare tutto il campo di battaglia. Quando arrivano addosso a Custer i 14 turni sono scaduti e la partita è finita.

A.G., preso atto della vittoria degli americani ma della sostanziale scorrettezza con la quale era stata ottenuta (anche se a onor del vero nessuna parte del regolamento la vietava espressamente), proclama un verdetto di parità che viene accettato serenamente da tutti e due i giocatori.

CONSIDERAZIONI PER IL FUTURO:

1) i movimenti previsti da Yellow Ribbon su un tavolo da gioco così grande sono sottodimensionati. La prossima volta si proverà a giocare con le distanze raddoppiate (es. movimentto a cavallo – 2D6 +10 cm – esempio 4 + 5 + 10 = 19 x 2 = 38 cm).

2) Per gli indiani non vanno bene i punti fissi di ingresso: la prossima volta i Sioux a cavallo potranno scegliere un qualunque punto di ingresso sui lati sud e est e i Cheyenne un punto a loro scelta sui alti sud e ovest.

3) Dato che muovere un gran numero di miniature a cavallo porta via molto tempo per la prossima volt si organizzeranno dei vassoietti porta truppe per velocizzare il gioco.

4) A volte la storia si ripete: il 7°cavalleria rischierà di essere massacrato una seconda volta in Vietnam, nelle battaglia di Ia Drang (vedere scenario nel sito).